Esistono tantissime tecniche di memoria, ma oggi ti parlo di quelle che si possono imparare e applicare più rapidamente per migliorare il tuo Metodo di Studio sia all’università che alle superiori.
“Christian, ho scoperto questa tecnica di memorizzazione e ho provato a usarla, ma non ci riesco, mi puoi aiutare? E tu che tecnica usi?”
In tantissimi mi fanno domande di questo genere sulle mnemotecniche.
Che dire? Ne esistono davvero tantissime, sin dai tempi antichi quando venivano utilizzate ad esempio dagli oratori, e sicuramente ciascuna di esse è in grado di dare una marcia in più al nostro studio – anche se alla fine della fiera si basano tutte più o meno sui medesimi principi.
Però, come in tutte le cose, ce ne sono alcune più complesse di altre da mettere in pratica, perché richiedono delle basi solide e molto più esercizio per essere applicate proficuamente.
Ecco, per esperienza personale, posso dirti senza peli sulla lingua che di solito gli studenti che si avvicinano a questo genere di tecniche di memoria non sono messi proprio alla grande con lo studio. Magari vogliono imparare un sistema di memorizzazione veloce proprio per recuperare un po’ di terreno laddove gli esami sono rimasti indietro! Ma questo implica che di sicuro non hanno tempo di mettersi a provare tutte le tecniche di memoria per trovare quella più adatta a loro.
Dunque è proprio per questo motivo che con l’articolo di oggi mi ripropongo di renderti la ricerca un po’ più facile, consigliandoti quelle tecniche che secondo me si applicano facilmente allo studio di tutti i giorni, senza richiedere grosse conoscenze di base che potresti non avere tempo (o voglia) di imparare.
Prima di cominciare, un attimo di attenzione
Prima di cominciare a mostrarti le mnemotecniche però voglio fare una precisazione importante.
Le tecniche di memoria NON sono un Metodo di Studio, ma FANNO PARTE esse stesse di un Metodo di Studio!
È una distinzione fondamentale da fare, perché non devi pensare che basti imparare una qualunque tecnica di memorizzazione per ingranare la marcia e cominciare a studiare a mille. Certo, magari sarai velocizzato nel memorizzare le cose, ma lo studio non è fatto solo di questo!
Il Metodo di Studio, come sai, è dato da tutta una serie di elementi che insieme concorrono a permetterti di affrontare lo studio di qualsiasi cosa nel modo più produttivo ed efficace possibile e le tecniche di memoria sono solo uno dei tanti strumenti che il Metodo ti offre.
C’è un iter di passaggi concreti importanti che precedono la fase di memorizzazione:
- prima devi comprendere ciò che studi
- poi devi capire che cosa è utile memorizzare con le mnemotecniche e quali sono quelle informazioni che invece il tuo cervello può memorizzare in maniera automatica
- e solo a questo punto diventa utile applicare le mnemotecniche
Allora prima di cominciare con l’argomento di oggi, potrebbe esserti utile andare a rispolverare l’ABC del Metodo di Studio universitario, il Metodo di Studio per il liceo e Come studiare bene e velocemente.
Ma, se non hai voglia, iniziamo subito andando diritti dritti a parlare di memoria.
Le tecniche di memoria
1. P.A.V. – la tecnica base
P.A.V. sta per PARADOSSO-AZIONE-VIVIDO
Anche se in tanti affermano che non serva a niente, noi cominciamo proprio con questa tecnica perché, in realtà, imparando la P.A.V. ti risulterà molto più semplice acquisire i meccanismi delle altre mnemotecniche.
La P.A.V. si può applicare nella vita di tutti i giorni senza difficoltà ed è per questa semplicità di attuazione che te la consiglio come punto di partenza per la tua esperienza con le tecniche di memoria.
Come funziona questa tecnica di memoria ?
La P.A.V. ci ricorda che per memorizzare qualunque cosa dobbiamo prima trasformarla in un’immagine, poiché il nostro cervello tende a funzionare per circa l’80% per immagini, ossia attraverso di esse memorizza le informazioni più facilmente.
Ma non dev’essere un’immagine qualsiasi, bensì un qualcosa che ci colpisca, che attiri la nostra attenzione in modo eclatante, solo così sarà facile ricordarla!
- Bisogna dunque creare un PARADOSSO, ossia un’immagine che sia assolutamente distante dalla realtà e per questo più facile da ricordare essendo assurda.
- Quest’immagine oltre che essere paradossale deve anche contenere un’AZIONE, dunque deve essere un’immagine in movimento per stimolare meglio la memoria (le immagini statiche non hanno un effetto ugualmente efficace).
- Infine la scena che ti stai dipingendo nella mente deve essere VIVIDA e per renderla tale devi fare in modo di coinvolgere i tuoi sensi, per sentirti come se fossi proprio lì a vivere la scena di persona.
Facciamo un semplicissimo esempio pratico, giusto per capire il meccanismo.
L’immagine che devi memorizzare è quella di un gatto che mangia un topo. Per renderla paradossale immagina che il gatto inghiotta il topo attraverso la coda e non dalla bocca (assurdo no?). Poi inserisci un’azione dinamica ipotizzando che il gatto stia cercando di mangiare il topo mentre si tiene aggrappato ad una lavagna e intanto stia scivolando giù. Infine per renderla vivida immagina di sentire lo stridio degli artigli del gatto che scivolano sull’ardesia della lavagna.
Questa tecnica inizialmente potrà essere usata per memorizzare una pagina di studio, o una lista di cose da fare. Parti semplice e prendici la mano perché, come ti ho accennato prima, P.A.V. ti servirà per imparare anche tutte le tecniche che vedremo in seguito.
2. Conversione fonetica – per memorizzare i numeri
La conversione fonetica è la migliore tecnica per memorizzare i numeri.
Te l’ho già spiegata nell’articolo che parla di come memorizzare i numeri, ma facciamo lo stesso un piccolo ripasso.
La conversione fonetica non è altro che un sistema di codificazione. Essa prevede che ad ogni numero, da 0 a 9, venga associato un suono consonantico cosicché ogni sequenza numerica possa essere convertita in parole e addirittura frasi (a seconda della lunghezza della cifra che devi memorizzare).
E indovina un po’? Parole e frasi corrispondo naturalmente a immagini, dunque è così che ci ricolleghiamo al principio P.A.V.
2.1 Sistema della rima
Prima di cimentarti con la conversione fonetica però ti consiglio di esercitarti con il sistema della rima. Anche di questo ti ho già parlato nell’articolo sulla memorizzazione dei numeri.
Consiste nel far corrispondere ogni numero ad una parola che fa rima con il numero stesso (uno=bruno; due=bue; tre=re etc…). Poi con le parole che secondo tuo gusto farai rimare con il numero della sequenza da memorizzare potrai anche stavolta creare delle immagini, utilizzando il principio P.A.V.
Ti consiglio di impratichirti con il sistema della rima prima di passare alla conversione fonetica perché è una tecnica di memoria un po’ più semplice, se sei agli inizi. Vedrai che quando sarai diventato bravo ti verrà naturale passare allo step successivo.
3. Mappe mentali – la tecnica di memoria per memorizzare i concetti
Anche sulle Mappe Mentali avrai già sicuramente letto a iosa qui sul blog, te le cito praticamente in tutti gli articoli perché secondo me sono il miglior sistema in assoluto per memorizzare i concetti. Uno su tutti è Mappe Mentali per studiare a super velocità.
La cosa fantastica delle Mappe Mentali è che sono uno strumento che puoi imparare ad usare molto facilmente, ma poi possono essere applicate a qualsiasi campo di studio e progettazione!
A rendere ancora più facile l’applicazione delle mappe sono i numerosi software digitali che ti aiutano a fare le tue Mappe in quattro e quattr’otto.
Le Mappe Mentali si costruiscono partendo da un nucleo centrale dal quale poi si diramano in sottocategorie tutti altri concetti. Il tutto si costruisce con le parole chiave, ossia quei termini che hanno la capacità di rappresentare da soli un intero concetto.
Tramite le diramazioni della Mappa Mentale tu puoi costruire lo scheletro, la struttura del tuo argomento di studio e dunque memorizzare le informazioni in maniera sistematica e completa, partendo dalle informazioni generali, fino a quelle più puntuali. Grazie alla Mappa Mentale potrai ricordarti sempre lo schema generale dal quale sei partito.
Di seguito ti parlo di altre due tecniche di memoria molto utilizzate per la memorizzazione dei concetti. È giusto fartele conoscere perché sono certamente mnemotecniche estremamente valide. Funzionano associando immagini già esistenti nella nostra mente a immagini nuove.
Detto questo però io non te le consiglio come primo approccio alla memorizzazione veloce. Eh no, perché richiedono una particolare preparazione di base e se non hai tempo o voglia di farla è inutile che ti ci avvicini. In pratica non otterresti alcun risultato particolarmente eclatante.
3.1 Tecnica dei loci
La tecnica dei loci è davvero super antica, inventata e praticata dal grande Cicerone.
In questo caso non abbiamo alcun supporto scritto come con le Mappe, facciamo semplicemente un percorso mentale. E quando dico percorso intendo un vero e proprio tragitto!
Infatti la tecnica dei loci funziona proprio immaginando un luogo o un percorso familiare nel quale ritrovare delle tappe, dei punti di riferimento.
Ad ogni tappa di questo percorso immaginario farai corrispondere un concetto, che avrai precedentemente trasformato in immagine seguendo la P.A.V. Alla fine ti sembrerà sostanzialmente di camminare all’interno del tuo discorso!
Se ti ricordi la posizione degli oggetti, potrai facilmente fare avanti e indietro tra i concetti del tuo esame.
Mi raccomando però, questa tecnica funziona solo se come gancio mentale utilizzi qualcosa che conosci bene, perché altrimenti non funziona.
Ti parlo in modo più approfondito di questo argomento nell’articolo sulla tecnica dei loci ciceroniani.
3.2 Palazzo della memoria
Il palazzo della memoria è una sorta di upgrade della tecnica dei loci.
Quando devi memorizzare un argomento vasto costituito da tante categorie diverse, potrai costruire una struttura complessa e articolata. Un palazzo nel quale ogni ambiente con i suoi loci corrisponde ad una sezione dell’argomento di studio.
Con il metodo dei loci infatti sei in grado di riempire innumerevoli stanze diverse, utilizzando sempre loci differenti a patto che rappresentino per te qualcosa di vivido e reale nella tua mente.
Per approfondire questo argomento e scoprire come si costruisce un palazzo leggi l’articolo dedicato al palazzo della memoria.
4. Ripassi sistematici – per memorizzare a lungo termine
Concludiamo con la mia abituale massima di saggezza: qualunque tecnica di memoria utilizzi per studiare, se non ripassi diventa tutto inutile.
“Christian, ebbasta con sta storia dei ripassi!!!”
Lo so, lo so, praticamente ti parlo di ripassi un articolo sì e uno no, ma che vogliamo farci? Forse a questo punto il concetto ti sarà entrato 😉
Per memorizzare a lungo termine le informazioni dovrai ripassare secondo il seguente schema:
- dopo un’ora dallo studio
- dopo un giorno
- dopo una settimana
- dopo un mese
Non serve che mi dilunghi oltre in questa sede perché ti basta andare a leggere l’articolo sui cicli di ripasso per scoprire tutto quello che ti serve per non dimenticare più nulla.
Anche stavolta siamo giunti alla fine! Spero che queste tecniche ti siano utili, sperimentale e fammi sapere come ti trovi 🙂
Alla prossima!
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