Come superare il senso di colpa per un esame andato male?

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senso di colpa esame andato male

Le sessioni ormai sono finite, per tanti studenti già da mo’, mentre per altri la cosa è un po’ più fresca. Ma la verità è che se gli esami non sono andati per il meglio e sei rimasto deluso, potresti ritrovarti a portare il peso di questa delusione per molto tempo.

Al contrario devi passarci sopra! Perciò oggi voglio spiegarti come superare il senso di colpa per un esame andato male e rifare la carica di motivazione per la prossima sessione 🙂


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Ho deciso di scrivere questo articolo un po’ a distanza di tempo, perché anche se la sessione per molti studenti si è ormai conclusa da più di un mese, non è detto che la si abbia anche già “superata”.

Che cosa intendo dire? Intendo che spesso e volentieri, quando durante la sessione non passi uno o più esami per i quali ti eri impegnato parecchio, la delusione può essere cocente e senza accorgertene rischi di rimanere scottato da questi sentimenti negativi per lungo tempo.

E a quel punto mi scrivi messaggi in cui ti sfoghi dicendomi “Christian, sono così demoralizzato, non ho più voglia di fare niente…avevo studiato tantissimo e invece sono stato segato. I miei genitori contano su di me, per loro deve essere una tale delusione…”.

Hai capito quindi? La delusione di deprime, ti demotiva e ti porta in uno stato d’animo per il quale “non hai più voglia di fare niente“. E il problema è che se non rimedi a questa condizione facendo la giusta iniezione di pensieri positivi rischi di rimanere intrappolato e condizionare negativamente anche la prossima sessione.

Dunque oggi ho deciso di scrivere questo articolo sul senso di colpa e sulla frustrazione per farti capire che sono certamente sensazioni naturali e giuste, ma anche che ad un certo punto devi e puoi superarle per rimetterti in carreggiata.

Quindi armati di positività e vai avanti a leggere i miei 2 consigli per superare il senso di colpa per un esame andato male 🙂

Senso di colpa: esame andato male

L’argomento di oggi mi tocca molto da vicino, perché io per primo ho portato a lungo il peso di un auto giudizio pazzesco nei miei confronti. Vedevo sempre tutto complicato e negativo. Parliamoci chiaro: non è che oggi questo lato del mio carattere sia sparito, sono fatto così. Però ormai mi conosco bene e ho imparato a mettere a tacere sul nascere quella vocina che si fa strada nella mia testa per giudicarmi!

Il punto è che è normale sentirsi delusi e frustrati per un esame andato a rotoli. È normale perché ti sei impegnato, hai studiato, fatto dei sacrifici per prepararti e non hai visto riconosciuti i tuoi sforzi, zero risultati. Perché nel momento in cui prepari un esame senti la pressione soprattutto della famiglia, che magari si aspetta da te dei risultati, e tornare a casa senza questi risultati ti fa sentire sconfitto. O ancora perché magari il tuo compagno di corso, con il quale hai studiato tutto l’esame, lo ha passato, e vivi questa cosa come un’ingiustizia con rabbia.

Insomma, siamo esseri umani e siamo notoriamente un calderone di sentimenti. Ma questi sentimenti sono naturali, non devi preoccuparti di provarli.

Ci sta provarlo, ma non farti risucchiare

Dunque sentimenti del tutto giustificati, ma che se non stai attento possono risucchiarti in un vortice di negatività.

Rischi che la delusione ti faccia perdere del tutto la motivazione nello studio, dando adito a pensieri come: “Mi sono fatto il tombino, ma non è servito a niente, quindi a che pro continuare?”.

Se poi dai molta importanza a quello che pensano i tuoi genitori e i tuoi amici, una “sconfitta” come un esame non superato può condurti a gettarti in uno studio matto e disperatissimo. Uno studio non ragionato, nel quale miri a sapere tutto alla perfezione senza distinzione tra cose più e meno importanti. Uno studio fatto solo di fatica e niente svago perché pensi di non poterti permettere le pause. Senza contare che rischi di sviluppare il blocco dello studente e arrivare alla prossima sessione con l’ansia da esame!

Tutte queste cose possono condizionarti nel comportamento e nel modo di studio anche per lungo tempo senza che te ne accorga. Perciò è importante rendersi conto quando viene il momento di smettere di pensare al senso di colpa e andare oltre!

Passa oltre: 2 consigli per farlo 🙂

Dopo la delusione quello che devi fare è scacciare tutti i pensieri negativi, perché c’è dell’altro: è giunto il momento di rifarti! Devi rialzarti e sei perfettamente in grado di farlo 😉

Dunque, dal momento che è una situazione che ho provato sulla mia pelle – e per questo so bene di che parlo – e che ho aiutato già tanti altri studenti a trovare il loro modo di uscire da questa situazione, voglio darti un paio di consigli che penso siano davvero utili per superare il senso di colpa per un esame andato male. Vediamoli.

1. Ogni cosa ha un motivo

Devi pensare che ogni cosa che ti succede, da quella bella al gran casino, ha un suo senso, succede per un motivo. Il punto è capire qual è il messaggio di quanto è successo, che cosa ci vuole dire o aiutare a fare.

Steve Jobs, nel suo discorso ai laureati di Stanford del 2005, ha detto «Non è possibile unire i puntini guardando avanti; potete solo unirli guardandovi all’indietro. Dovete credere in qualcosa, nel destino, nella vita, nel karma e avere fiducia che in qualche modo in futuro i puntini si potranno unire».

Significa che nella vita ti capitano tante cose sulle quali non hai il controllo, ma devi avere fiducia ed essere convinto dentro di te che ciò che ti accade, le esperienze positive e negative che vivi, avvengono per un motivo. Anche se non lo capisci non devi mollare, devi andare avanti dando il meglio di te perché prima o poi il senso ti sarà chiaro! E guardandoti indietro potrai connettere i puntini capendo ciò che è successo in passato e raddrizzando il tiro per il futuro.

Quindi se non hai passato un esame e ora avverti il senso di colpa e tutte le altre sensazioni pesanti di cui abbiamo parlato prima, fermati un attimo e chiediti “Come posso connettere i puntini?“. Cerca di trovare un senso all’esperienza che hai vissuto, di capire che cosa ti stanno comunicando la situazione e il risultato? Forse dovevi cominciare a studiare prima? Magari hai alzato troppo il tiro o messo troppa carne al fuoco? Ti sei dato un obiettivo troppo grande? O magari sei stato semplicemente, la prossima volta il professore sarà di buon umore e ti andrà bene.

Dopo un po’ che ti eserciti a trovare il senso delle cose ti ritrovi a fare una “caccia al tesoro” delle cose positive nascoste dietro a quelle negative. Allora ti guardi un po’ dall’esterno, dissociato, lucido e pensi: “Ok mi è capitato questo: come posso trarne vantaggio? Tengo le cose di cui ho bisogno e tutto il resto lo butto via”.

Lo so all’inizio può sembrare davvero difficile, ma credimi: se inizi a staccarti dai problemi, imparare da essi e soprattutto credere che tutto ciò che ti succede ti porterà poi più avanti – anche se non sai quando – a un risultato di cui sarai sicuramente contento, inizia a diventare tutto più facile 😉

2. Circondati delle persone giuste

Viviamo in un continente, l’Europa, in cui è fortissima la cultura del giudizio del fallimento e dell’errore. Soprattutto qua in Italia, se fallisci sei un cretino e un incapace. Puoi aver fatto mille altre cose buone prima, ma appena compi uno sbaglio te li ritrovi subito tutti lì a giudicarti.

La cosa peggiore poi è che in realtà TU sei il primo censore di te stesso, il primo a darti giudizi pesanti e negativi.

Pensa che Negli Stati Uniti invece è del tutto diverso. Da loro se non hai un fallimento alle spalle non hai un curriculum. Perché solo chi ha fallito, chi ha toccato il fondo, chi è stato bocciato all’esame, chi si è arenato…insomma, solo chi ha avuto delle difficoltà e si è rialzato ha il diritto di parlare con cognizione di causa.

Quindi per quando le cose non vanno come avevi sperato e ti senti giudicato male dalle persone che ti circondano, voglio insegnarti una piccola formulina magica che ti può aiutare. Ripeti con me: “CHI SE NE FREGA” 😉

Che te ne importa del giudizio degli altri? L’unica cosa che deve fregarti è rimetterti nella giusta direzione, rimboccarti le maniche e ripartire. In questo è molto importante avere al tuo fianco il gruppo adatto, le persone giuste!

Sono quelle che ti sostengono, che capisco che il fallimento fa parte del gioco. Quelle che durante gli esami ti danno una mano a studiare e a ripetere. Ti spiegano le cose che non capisci e ti portano avanti. E sono quelle persone che al tempo stesso quando batti la fiacca e ti lamenti per niente ti danno un calcio nel fondoschiena e ti ricordano che hai un obiettivo e devi darti da fare anche se non hai voglia”. Sono quelle persone che ti danno l’esempio e la motivazione: “Loro lo fanno, bravi, voglio farlo anche io”.

Il gruppo giusto puoi crearlo da solo andando a lezione e facendo amicizia con le persone adatte. Oppure puoi entrare nella famiglia di #iostudiorapido, in continua crescita, che si riunisce nel gruppo di supporto su Facebook.

In questo gruppo già operativo troverai decine e decine di persone che si sostengono a vicenda, si aiutano e si danno anche quel sacrosanto calcetto nel retro quando manca la voglia di fare. È l’ideale ambiente protetto nel quale, se vuoi ottenere risultati, puoi farlo accompagnato da tanti colleghi da cui prendere ispirazione, a cui chiedere sostegno e a cui naturalmente darne a tua volta. Perché prima semini e poi raccogli 😉

Adesso stai seguendo le lezioni, hai la possibilità di organizzare il tuo studio e ingranare la marcia giusta verso la prossima sessione. Quindi non farti abbattere da ciò che è passato. Trovaci il senso, quel qualcosa che ti arricchisce e ti fa andare avanti! Vedrai che la pratica di questi consigli ti aiuterà.

Alla prossima 🙂

Ciao da Christian!

Photo credit: Blackboard photo created by dashu83 – www.freepik.com

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