Non cercare la perfezione mentre studi

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non cercare la perfezione mentre studi

Nell’articolo di oggi parliamo di perfezione e di come non cercarla a tutti i costi mentre studiamo, perché a volte porta più danni che risultati 😉


metodo di studio baner blog

Bene, bene bene.

Se stai leggendo questo articolo forse non sei proprio Indiana Jones, ma quasi sicuramente sei uno che va spesso alla ricerca della perfezione perduta!

Riallaccia la frusta alla cintura, Harrison Ford…la perfezione non si rivela sempre una preziosa alleata!

Parlo di quella perfezione che, quando stai preparando un esame su un manuale da 1200 pagine, ti induce a pensare che per ritenerti veramente preparato e pronto per andare a sostenerlo, tu prima debba conoscere a menadito ogni singola pagina.

Voler conoscere la materia in modo così preciso e approfondito da un lato è certamente una cosa positiva, perché studiare in questo modo significa arrivare a possedere davvero la materia, a farla propria. Ma il problema si pone nel momento in cui ragioni così per tutti gli esami!

Uno studio simile, preciso e completo, richiede mesi di preparazione, non certo settimane. Perciò se vorrai studiare così a fondo ogni singolo esame della tua carriera, impiegando due, tre, se non quattro mesi per ognuno…beh, il tuo percorso universitario si trasformerà in un cammino di Santiago infinito! Rischi di avere il blocco dello studente oppure ti ritrovi a ripetere come un mantra “non ho voglia di studiare“.

Secondo me questa non è la tattica giusta per nessun tipo di studente, qualsiasi sia il metodo di studio che applichi. Bisogna perciò arrivare a sconfiggere questo perfezionismo.

“Ma quindi Christian che cosa stai cercando di dirmi? Che devo studiare per sommi capi?”

Mi rendo conto che messa così suoni un po’ male e il messaggio che ti arriva possa non sembrare molto positivo.

Perciò andiamo avanti con l’articolo e scopriamo come essere meno perfezionisti nello studio, mantenendo comunque ottimi risultati agli esami 😉

Non cercare la perfezione…

Abbiamo detto che la tendenza al perfezionismo, da un punto di vista logico, è un fattore positivo, indice di interesse e impegno, tra le altre cose.

Ma allo stesso tempo la nostra tendenza ad essere troppo perfezionisti può cacciarci nei guai. Te lo dico perché è una cosa che ho notato molto spesso nei ragazzi che mi capita di seguire durante le coaching.

Tante volte gli studenti bloccati che vogliono mettersi d’impegno e recuperare gli esami indietro pensano “Ah sì, a sto giro mi preparo super bene, studio tutto quanto, imparo ogni cosa perfettamente in modo tale da essere certo di superarlo!”. Impegnandoti magari a preparare gli esami tutti indiscriminatamente, anche gli esami più difficili.

E come va a finire poi?

Finisce che fino a quando non hanno studiato alla perfezione ogni pagina di ogni libro d’esame non si sentono pronti per presentarsi a sostenerlo.

Ma penso di non svelarti un segreto scandaloso dicendoti che…la perfezione non esiste!

 

…perché la perfezione non esiste

La perfezione non esiste nemmeno nel caso dei professori universitari!

Ora ti faccio una domanda.

Se vai dal professore che ha scritto il manualone del tuo corso, glielo apri ad una pagina a caso, gliene leggi un pezzo e gli chiedi di andare avanti…ma tu sei davvero convinto che lui se lo ricordii?

La risposta è no, ovviamente. E te lo dico tranquillamente perché mi è capitato di parlare di questa cosa con diversi docenti universitari!

Ma non te lo sto raccontando per farti pensare male dei professori eh. Ci mancherebbe! Ogni docente conosce perfettamente determinati argomenti esterni o interni al libro che può avere scritto, ma comunque non lo ricorda di certo tutto.

Quindi se nemmeno il professore conosce ogni singolo paragrafo del suo testo, perché mai TU dovresti andare all’esame conoscendolo alla perfezione, neanche fossi stato tu a scriverlo?

Ricorda sempre qual è il tuo obiettivo

Può capitare di cascare in questa idea, è normale e non c’è niente di male nel pensare di dover studiare tutto alla perfezione.

In questi casi quello che consiglio ai ragazzi delle coaching e di #iostudiorapido è di non perdere di vista il loro obiettivo. Non devono lasciarsi intrappolare nella rete del perfezionismo perché essere perfetti non è il loro scopo.

Il nostro obiettivo non è conoscere alla perfezione la materia.

Il nostro obiettivo è anzitutto superare l’esame!

Quindi, anche se teoricamente conoscere a fondo la materia è un desiderio giusto, comunque devi ricordare che quando vai a dare l’esame quello che ti interessa davvero è passarlo!

E mi insegni tu stesso che per passare un esame non serve sempre conoscere ogni singola cosa, visto che sicuramente ti è capitato di imbatterti in quegli studenti che lo hanno passato avendo studiato poco e magari anche negli ultimi giorni.

“Guarda, Christian…quelli hanno un c**o pazzesco e basta!”

Può darsi, certo. Ma può anche darsi che invece abbiano saputo giocare bene le loro carte! Magari hanno letto l’articolo sui CFU… 😉

Se seguirai i consigli di Come Si Studia che sto per darti, anche tu saprai giocare alla grande le tue carte!

1. Consapevolezza di che cosa studiare

Quando ti metti a studiare per un esame non bisogna partire dall’idea di dover conoscere ogni singola pagina del libro.

La tua preparazione deve invece partire con la con la chiara consapevolezza di:

  • argomenti preferiti del professore, quelli chiesti con più frequenza agli esami
  • argomenti più trattati a lezione (quindi cerca più che puoi di seguire le lezioni!)
  • domande più fatte in sede d’esame
  • e se possibile anche le risposte più gradite, quelle che garantiscono un buon voto

Questo è il punto di partenza. Se vogliamo vedere il tuo studio come un albero, questi sono gli elementi che costituiscono il tronco e i primi rami. Sono lo zoccolo duro della tua preparazione.

Se poi hai tempo ed energie per approfondire la trattazione, ben venga! Andare in profondità certo può contribuire ad alzare il tuo voto. Ma ricordati di partire dallo scheletro!

La necessità di selezionare i contenuti da studiare si ricollega molto bene alla legge dell’80/20, una tattica per studiare più velocemente 😉

2. Controllo dell’ansia e cura dell’esposizione

Ricordi quegli studenti di cui ti parlavo prima? Quelli che vanno all’esame avendo studiato poco e ma lo passano, e magari pure bene?

Ecco, non si può certo dire che non abbiano fegato! Loro sapevano di aver studiato poco, ma si sono buttati lo stesso, si sono messi in gioco dimostrando di avere sicurezza, della serie “O la va o la spacca”.

Il professore che hai davanti, almeno nel caso dell’esame orale, fa caso a come ti poni. Un atteggiamento deciso e risoluto è naturalmente più apprezzato di uno tentennante e indeciso. Anche queste cose influiscono sul voto!

Quindi la prima cosa che devi fare è anzitutto imparare a tenere sotto controllo l’ansia, rilassandoti. In questo articolo troverai dei consigli.

E poi – importantissimo – dedica del tempo a curare l’esposizione! In quest’altro articolo ci sono tutti i miei consigli per prendere 30 all’esame orale.

Puoi farlo in gruppo con dei compagni di studio, ripetendovi l’un l’altro degli argomenti. Oppure puoi registrarti con la fotocamera del cellulare e, riguardandoti, valutare com’è la tua esposizione. Nel caso di un esame scritto puoi semplicemente scrivere e poi rileggere, come feedback è già utile.

Quindi, ricapitolando, oggi abbiamo capito che non è importante conoscere tutto il libro a memoria, perché il tuo scopo non è quello, bensì passare l’esame! E per farlo devi imparare a vendere al meglio quelle informazioni che hai, così da fare la differenza 😉

Spero che questo articolo ti sia utile! Fammelo sapere nei commenti.

Ciao da Christian!

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