Mappa concettuale: come usarla per studiare e memorizzare

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come fare una mappa concettuale

Oggi ti dico la mia sulle mappe concettuali: cosa sono, come si costruiscono e per cosa possono esserti utili 😉


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Sono pronto a scommettere che conosci già le mappe concettuali.

Sono un elemento talmente basilare del Metodo di studio che talvolta ne si spiega l’utilizzo addirittura alle scuole medie! Perciò non sarebbe affatto strano se avessi qualche reminiscenza a riguardo.

Ma anche se i tuoi prof. non te ne hanno mai parlato, di sicuro ne hai lette di cotte e di crude online. Delle mappe concettuali molto si parla in giro, forse anche di più delle mappe mentali, e ognuno ha un po’ la sua visione, non sempre del tutto precisa.

Perciò oggi è il mio turno, ti racconto qualcosa io – che cosa sono, come si fanno, per che cosa si usano – così poi potrai trarre le tue conclusioni e decidere se fanno al caso tuo.

Che cos’è una mappa concettuale?

Piccolo momento Superquark.

Negli anni ’70 il professore universitario Joseph Novak (Cornell University), impegnato nella ricerca dei processi di apprendimento, giunge ad una conclusione brillante.

Per riuscire a ricordare le cose con reale efficacia non è sufficiente limitarsi a memorizzare i concetti nudi e crudi, ma è invece necessario comprendere le relazioni che collegano i concetti tra loro.

Da questa intuizione e dalla volontà di trovare un modo per organizzare e rappresentare la conoscenza con lo scopo di memorizzarla più facilmente è nata l’idea della mappa concettuale.

Uno strumento grafico che permette di delineare fisicamente sulla carta i concetti principali di un argomento e le loro interrelazioni secondarie.

Grazie allo sforzo che la tua mente compie nel rappresentare le relazioni tra i vari concetti, tu sei in grado di comprendere e memorizzare le informazioni contenute nella tua mappa concettuale.

Come fare una mappa concettuale?

Abbiamo detto che la mappa concettuale ti permette di rappresentare graficamente sulla carta i concetti principali e secondari di un argomento e le relazioni che li connettono tra di loro.

Vediamo ora come procedere per costruire una mappa concettuale ben fatta.

1. Evidenzia i concetti sul testo

Prima di buttarti a capofitto sulla tua mappa devi fare un lavoro sul testo.

Leggilo con attenzione ed evidenzia i concetti principali e quelli secondari. Non dimenticarti poi di segnalare come meglio credi – magari con delle frecce o degli appunti a margine – quelle che sono le relazioni tra i concetti stessi.

In questa fase devi essere in grado di discernere le informazioni in base al loro grado di importanza e per farlo devi affrontare la lettura del testo in modo ragionato.

Questa parte del lavoro può creare delle difficoltà. Magari mentre leggi ti sembra tutto ugualmente importante e alla fine, senza sapere come, quando o perchè, ti ritrovi con una pagina interamente gialla fosforescente.

Siccome si tratta di una fase decisiva per la creazione della mappa concettuale è importante farla bene!

Quindi se riconosci in una parte di te il sottolineatore compulsivo che ho appena descritto, ti consiglio di dare uno sguardo a questo articolo nel quale ti spiego come sottolineare un libro universitario in modo utile e ragionato.

2. Riporta i concetti sul foglio

Dopo aver evidenziato i concetti chiave principali e secondari, con le loro relazioni, arriva il momento di metterli sulla carta nella tua mappa.

Questi elementi – concetti e relazioni – all’interno della mappa si concretizzano in due tipologie di contenuti grafici:

  • nodi concettuali, ossia i concetti chiave rappresentati da una parola unica o da una frase di cinque parole massimo, racchiusi all’interno di una figura geometrica. Solitamente si utilizza il cerchio per racchiudere i concetti principali e il rettangolo per quelli secondari. Successivamente puoi scegliere le figure che preferisci per racchiudere i concetti di terzo livello e i successivi.
  • relazioni associative, ossia le connessioni tra i concetti rappresentati graficamente da frecce che collegano le figure geometriche.

Una volta compresa questa distinzione, la tua mappa concettuale si sviluppa dall’alto verso il basso, perciò comincerai con l’inserire il titolo, ossia l’argomento centrale della mappa, in cima al foglio, al centro.

Successivamente, secondo la logica che ti ho spiegato, inserirai le figure geometriche recanti i vari concetti e segnalerai le loro relazioni con le frecce.

Naturalmente puoi adottare le tecniche che preferisci nella realizzazione grafica della mappa concettuale.

Ad esempio puoi inserire tutti i concetti in figure geometriche diverse per ogni grado di approfondimento, oppure puoi usare le figure solo per i concetti principali e secondari e indicare gli approfondimenti semplicemente con delle frecce, oppure ancora puoi utilizzare un color code per differenziare gli elementi della tua mappa.

Qualunque strategia tu scelga, una volta che l’avrai perfezionata al massimo cerca di usare sempre la stessa in tutte le tue mappe concettuali, per evitare di creare inutile confusione.

Io ti consiglio di fare a mano le tue mappe, almeno all’inizio dato che ti devi impratichire. Quando sarai un po’ più scafato ci sono tanti programmi e applicazioni che puoi provare a utilizzare, li trovi in questo articolo sui software per la creazione delle mappe.

A che cosa serve una mappa concettuale?

L’utilizzo delle mappe concettuali è il punto sul quale forse ci sono più teorie.

C’è chi dice che non serve per memorizzare (attività specifica invece delle mappe mentali), ma solo per comprendere e apprendere un argomento. Qualcun altro invece sostiene al contrario che serva proprio per memorizzare.

Da parte mia posso dirti che non le utilizzo, se mi conosci già lo sai, e agli studenti del CAMPUS suggerisco di usare le mappe mentali. Non perché non ritenga le mappe concettuali uno strumento valido, ma semplicemente perché considero la mappa mentale un’evoluzione della mappa concettuale stessa.

Infatti la mappa mentale si costruisce in modo diverso, ma comunque segue il medesimo principio di gerarchizzazione delle informazioni. In questo articolo, se vuoi, puoi approfondire le mappe mentali.

In entrambi i casi la forza delle mappe sta nella rappresentazione grafica e generale dell’argomento, grazie al quale puoi studiare e memorizzare con una marcia in più, una visione di insieme che difficilmente avresti senza questo genere di supporto.

Sta dunque a te sperimentare e scegliere lo strumento con il quale ti trovi meglio.

In questo articolo puoi scoprire tutte le differenze tra le due tipologie di mappe 🙂

Spero che questo articolo ti sia stato utile e se ti è piaciuto ricordati che apprezzo sempre un tuo like e una condivisione!

Alla prossima, ciao da Christian 🙂

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